Bahrain-Merida, Vincenzo Nibali: “In gruppo non c’è più rispetto: prima ti prendevano a schiaffi, ora non si può più”

Vincenzo Nibali crede che all’interno del gruppo sia venuta a mancare buona parte di quel rispetto solo poco più di un decennio fa era un fattore fondamentale. Il siciliano della Bahrain-Merida in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport ha ricordato i suoi inizi da professionista con i colori della Fassa-Bortolo, raccontando quello che gli accadeva quando era lui a mancare di rispetto. Tuttavia, in questi giorni così tristi per il ciclismo il gruppo ha ben altro a cui pensare e anche lo stesso Nibali ci ha tenuto a dedicare un pensiero allo sfortunato Bjorg Lambrecht, tragicamente scomparso mentre correva il Giro di Polonia.

Quando sono passato professionista dovevo fare attenzione se non volevo essere preso a schiaffi. Ma schiaffi veri. Pugni – ha esordito l’ex campione italiano – Coloro che gestivano la situazione facevano così con quelli che erano spesso fuori controllo. Oggi non puoi farlo, se ti filmano con un cellulare o con un videocamera poi ti cacciano”.

Nibali ha poi voluto dedicare un pensiero al 22enne belga rivelando che, pur non conoscendolo personalmente, era rimasto colpito dalle sue abilità al Giro dei Paesi Baschi dello scorso anno: “Non avevo ancora recuperato dagli sforzi del Fiandre, andavo piano, mentre c’era questo ragazzo molto forte che metteva in fila il gruppo. Andai dal nostro direttore sportivo e gli chiesi ‘Chi è questo ragazzo?’ ‘Lambrecht’ rispose. Allora io dissi che per il modo in cui andava avremmo dovuto chiamarlo Lambretta. Facevamo battute di questo tipo. Lui sorrideva e forse ci capiva, chi lo sa?”

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